Pubblicare un testo costringe all'esercizio filosofico di rileggerlo senza poterlo più modificare.
Rileggersi senza potersi correggere è un esercizio filosofico perché costringe a un pensiero insolito, a un contatto inusuale con se stessi: si viene privati della possibilità di retroagire sulle proprie azioni come se si fosse morti. Anzi, una possibilità di retroagire resta, ed è quella di sentire dentro di sé il lievitare degli effetti di questa impossibilità.
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