L’atteggiamento etico necessario al dialogo svolto in 6 punti (sintesi breve):
a.
ogni essere umano ha la capacità di filosofare,
b.
ogni essere umano ha un
modo unico di pensare, sentire ecc.
c.
ogni essere umano è un fine, non un mezzo
d.
ogni essere umano ha il diritto a un pieno sviluppo personale
Punto II. Etica della
reciprocità
a.
L’etica della
reciprocità: Non fare all’altro ciò che non vorresti fosse fatto a te!
b.
Conosci te stesso! per diventare chi sei veramente al di là delle
maschere e per appropriarti della tua vita.
c.
Tendi a una vita
buona conforme a un’idea di valori esistenziali compatibile col
benessere altrui, cioè con i valori etici
d.
Rifletti e
soffermati su tale reciprocità
Punto III. Non-violenza e rispetto della vita nel dialogo significano:
a.
prendere sul serio,
rispettare, non ridicolizzare, non minimizzare, non attaccare le opinioni,
le idee, i sentimenti altrui
b.
non usare la
conoscenza come potere sull’altro per manipolarlo, svilirlo, opprimerlo,
emarginarlo ecc.
c.
avere cura del
benessere, integrità, dignità, autonomia dei partecipanti
d.
non disperdersi in chiacchiere
e.
aiutare umilmente
gli altri ad esprimersi
f.
obbligarsi alla
confidenzialità e riservatezza, salvo in caso di minaccia alla vita
Punto IV. Solidarietà
e lealtà
a.
il dialogo è una comunità di ricerca basata sulla condivisione
solidale, sulla parità etica, non delle competenze
b.
il dialogo leale non offende nessuno, non fa tutt’uno di una
opinione e della persona che l’ha espressa, lascia a tutti eguale spazio di
espressione
Punto
V. Franchezza e tolleranza
a.
la franchezza rende il dialogo autentico e ne fa uno spazio
sicuro in cui potersi aprire con fiducia, scoprire se stessi ed esprimersi liberamente
b.
franchezza è essere
veri con se stessi
c.
franchezza è riconoscere
i limiti e rispettarli
d.
la tolleranza è abbracciare
una medesima questione da prospettive diverse
Punto VI.
Stima reciproca e amicizia
a.
stima reciproca e amicizia sorreggono lo studio in comune
b.
rendono affidabili le
opinioni di compagni responsabili di ciò che dicono
c.
la stima di sé quale riconoscimento della
propria unicità passa attraverso la stima altrui
L’atteggiamento etico necessario al dialogo svolto in 6 punti (sintesi lunga):
Punto I. Il principio di umanità
a. ogni essere umano ha la capacità di filosofare, cioè riflettere, mettere in questione, pensare in modo critico, trascendere il dato per scoprire nuovi punti di vista, essere ascoltato ecc.
b. essendo unico, ogni essere umano ha un modo unico di pensare, sentire, credere che gli consente di filosofare ed affermare la sua dignità
c. ogni essere umano è un fine, non un mezzo
d. per il pieno sviluppo della persona umana bisogna accantonare ogni idea astratta e preconcetta di umanità e realizzarne l’umanità concretamente
Punto II. Etica della reciprocità
a. L’etica della reciprocità è anche detta Regola d’Oro. Essa recita: Non fare all’altro ciò che non vorresti fosse fatto a te! Ovvero: Fai all’altro quello che vorresti che fosse fatto a te!
b. L’ingiunzione delfica: Conosci te stesso! ci ricorda di chiederci sempre chi siamo veramente. Altrimenti l’essere umano tende ad assumere una falsa identità, tende a “fingere di essere ciò che è incapace di essere o a non riuscire ad accettare ciò che si trova alla vera radice del suo essere” (J. Heschel)
c. Ogni essere umano tende a una vita buona relativamente all’idea personale che riesce a farsi dei valori esistenziali (indipendenza economica, salute, famiglia, partner, amici ecc.)
d. I valori esistenziali sono volti al conseguimento del proprio benessere. Essi possono scontrarsi con i valori etici se causano malessere negli altri (egoismo). Diventa allora necessario riflettere sull’etica della reciprocità per trovare valori esistenziali che siano anche etici e così buoni sia per sé sia per gli altri.
e. Riflettere è il pre-requisito di ogni etica della reciprocità
Punto 3. Non-violenza e rispetto della vita dentro al dialogo significano:
a. prendere sul serio, rispettare, non ridicolizzare, non minimizzare, non attaccare le opinioni, le idee, i sentimenti espressi
b. non usare la conoscenza come potere sull’altro per manipolarlo, svilirlo, opprimerlo, emarginarlo ecc.
c. aver a cuore il benessere, l’integrità, la dignità, l’autonomia dei partecipanti
d. non disperdersi. Può allora essere utile prendere in considerazione interrogativi quali: Chi sono? La vita ha un senso superiore? Da dove vengo? Dove vado? Come mi relaziono agli altri? Cosa significa per me una vita buona? Cosa la rende degna di essere vissuta?
e. aiutare umilmente gli altri ad esprimersi
f. obbligo alla confidenzialità e riservatezza, salve in caso di minaccia alla vita
Punto IV. Solidarietà e lealtà
a. il dialogo è una comunità di ricerca che si basa sulla condivisione solidale, sulla parità etica, non delle competenze
b. un dialogo è leale se non offende nessuno, se non fa tutt’uno di una opinione e della persona che l’ha espressa, se lascia a tutti eguale spazio di espressione
Punto V. Franchezza e tolleranza.
a. la franchezza rende il dialogo autentico e ne fa uno spazio sicuro in cui potersi aprire con fiducia, scoprire i propri pensieri, sentimenti, emozioni, sensazioni, esprimerli liberamente
b. franchezza è essere veri con se stessi
c. franchezza è stare dentro i limiti delle competenze e non chiedere al dialogo quanto non gli compete
d. la tolleranza permette di abbracciare una medesima questione da prospettive diverse, permette cioè di dialogare
Punto VI. Stima reciproca e amicizia
a. sorreggono lo studio in comune
b. sono i presupposti del dialogo perché i partecipanti fanno affidamento sulle opinioni responsabili dei loro compagni per il risveglio della loro consapevolezza
c. la stima di sé sta nel riconoscimento della propria unicità attraverso quella altrui, non in una autostima autoriferita ed egoistica
(Liberamente tratto da Etica Globale nella Pratica Filosofica in Michael Noah Weiss, The Socratic Handbook, 2015, pp. 411-18)
Nessun commento:
Posta un commento