venerdì 10 settembre 2010

Nietzsche e Pasolini

Sia Nietsche sia Pasolini colgono nella dimensione corale un serbatoio di valori al quale attingere per ridare vitalità ad un tessuto umano sempre più sterile – il «coro» della tragedia greca per il primo, la vita di borgata per il secondo. La vita di borgata ha come teatro i cantieri, gli sterrati piuttosto che gli appartamenti bene in cui i borghesi si trincerano dalla vita violenta della strada.

Al contrario di quanto forse vorrebbe il senso comune, la coralità in questi autori non è sinonimo di omologazione ma è la sede più propria di quella forza d’insieme che sola è capace di infondere vigore alle singole esistenze. Tanto Nietsche quanto Pasolini, con le espressioni «gregge» ed «omologazione», marche tipiche del loro lessico, denunciano le degenerazioni della vita associata. Entrambi, tuttavia, muovono l’accusa da posizioni teoriche che proprio nella vita associata pongono il nucleo dell’essenza umana: l’uomo è il risultato della qualità delle relazioni che intrattiene con altri. È impossibile essere uomo al di fuori di questo incontro. Ma la qualità deteriore degli incontri che ci è poi dato di osservare nei fatti costringe amaramente a considerare che è impossibile “diventare” uomo insieme agli altri uomini.

Di qui l’elaborazione di formule culturali non solo originali ma così tanto controcorrente da essere incorse, per tutti e due, in quel destino d’incomprensione comune a tanti profeti. Sulla base di queste note non risulterà affatto inedito introdurre la figura di Socrate, anche lui disconosciuto dai contemporanei e condannato a morte per empietà.

L’Apologia di Socrate è l’emblema di un potere prevaricatore che ha ucciso un uomo ma non è riuscito ad uccidere le sue idee, di un potere stolto che ha saputo opporre la sola bruta forza fisica a quell’invincibile forza della ragione che ne denunciava l’ingiustizia.

Con essa si afferma un’etica della conoscenza razionale fondata sulla fiducia nel ricorso al quel tribunale dell’intelletto che solo Nietsche, dichiaratamente, riuscirà a smascherare come fallibile ed ancor più, come il primo responsabile della decadenza della nostra civiltà.

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