martedì 25 marzo 2014

Privato volto

Privato volto
 
Credevo di aspettarti
ma non avevi la faccia
Te la sei sfilata qualche istante prima dell'incontro?
E chi aspetterò io ora?
Contro quale riva fermerò le mi onde?
Dentro quale terra affonderò il mio umore?
Giochi al massacro
Ti fingi uomo
E infrangi ogni volta di nuovo la mia verità
come un nonnulla
Come fai Tu a non essere mai tu?
Che mostro sei, che crudeltà è questa?
Chiamarci, farci credere di aver sentito
e poi deriderci perché ti avevamo creduto
mentre non siamo che orecchie di sabbia
che il sole scalda ma non lei sente.
A noi cui Tu hai tolto l'uomo
sentire è sfibrare
Svenare
Risuonare con l'essenza degli arbusti
e invidiarne le foglie
perché almeno quelle per un po' stanno attaccate al ramo.
Sapessi almeno se ti nascondi, se mi nascondi
Se è solo questione di tempo
Se tra qualche millennio verrai
Uomo
a dirmi che era vero. Che c'eri anche tu.
In questa cellulosa che piange
fino a polverizzarsi
mentre il vento ne approfitta per giocare ai cicloni.

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